Mi dicono che in Romagnolo si dice così, ma nel dubbio parliamo della casa di Romano Segurini in quel di Savarna.
Come si arriva dal parcheggio all’aia della grande casa, si rimane subito sorpresi dal senso di quiete di altri tempi che si avverte istantaneamente, poi allargando lo sguardo tutt’intorno a 360° ci si rende conto che effettivamente si è immersi in un’altra epoca che ci riporta indietro nel tempo, e tutto contribuisce a creare una logica coerenza con quanto percepito all’arrivo.
Capannoni coperti da materiale da tensostrutture esplodono di oggetti di svariate provenienze ma con un filo che li collega, “La vita contadina” del luogo o zone limitrofe.
Una collezione di una dozzina di calessi, alcuni dei quali rispecchiano fedelmente per la ricchezza di intagli finiture, cuscinerie, quella che fu l’appartenenza sociale degli antichi proprietari, vicino ad altri stupendi calessi ma di ispirazione diversa.
Numerosa la collezione di asce di guerra alcune delle quali risalenti al 1600 mescolate a strumenti da taglio per la campagna o per falegnamerie di paese, e poi costumi teatrali per la rappresentazione di drammi, di opere classiche poi adattate ai vari teatri delle frazioni del vicinato, fondi di scene, libri, quadri, poi rudimentali torni per officine improvvisate ma funzionali, stanzoni e spazi pieni di una miriade di oggetti che i nostri occhi percepivano ma che ormai non li vedevano più, poi strumenti sconosciuti alla maggior parte di noi …
“Noi” chi eravamo? Un gruppo di Soci/Amici del RYC, che aderendo ad un invito di Romano il 25 Maggio scorso ci siamo recati muniti di vini, carni verdure, in quest’oasi di pace a goderci una sana, schietta e collaborativa compagnia gustando le grigliate che abbiamo allestito sugli impianti di casa Segurini, un’esperienza che sicuramente rimarrà piacevolmente scolpita nella nostra memoria.
Descrivere l’atmosfera di quella scampagnata è impossibile dovendo prescindere dai sapori e dall’odore del fumo che il vento bizzarro ci portava mescolato ai profumi delle carni e delle verdure, che avrebbe potuto risultare fastidioso ma in quei momenti ci era amico.
Grazie Romano, non sappiamo come ma vorremmo testimoniarti la riconoscenza per quel pranzo fra le fresche frasche.
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